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RASSEGNA STAMPA - Settembre 2011
In questa pagina verranno riproposti gli articoli, pubblicati dai quotidiani locali,
che ci perverranno, riguardanti Scilla.
Si accettano suggerimenti da parte dei Gent.mi lettori
a cura di arbitrio editori:
arbitrioeditori@arbitrio.it
Giusy Nuri
Francesca Meduri

BANDO
Formazione graduatoria
Aspiranti Agenti di polizia municipale
Lo Scillesi d'America torna in consiglio. Oggi in assise al centro dell'attenzione ancora la sanità
Lo “Scillesi d'America” giunge nel consiglio comunale. Dopo la conferenza stampa dove il Governatore Scopelliti ha delineato il futuro dell'ospedale scillese in fase di riconversione, sullo scottante argomento, che ha suscitato le reazioni dei cittadini scesi in campo a difesa del nosocomio, si confronteranno stamattina i consiglieri. Sebbene l'ultimo di ben sette punti all'ordine del giorno, sicuramente è il più atteso, in quanto il primo cittadino probabilmente darà altre delucidazioni in merito, dopo l'impegno assunto dai sindaci del comprensorio di riunirsi per elaborare proposte migliorative al piano di riconversione.
Un altro punto importante sarà quello dell'approvazione del primo bilancio dell'amministrazione Caratozzolo. In particolare, sarà sottoposta al vaglio dei consiglieri la salvaguardia degli equilibri di bilancio e verifica di attuazione dei programmi ex art. 193 d.Lgs n. 167/2000.
Le tematiche relative alla costruzione del Ponte sullo Stretto non risparmiano Scilla, per cui sarà esaminata la mozione di indirizzo della realizzazione dell'opera. Dall'assise partirà, inoltre, un appello a favore di Francesco Azzarà e l'impegno del comune scillese ad assumere tutte le iniziative utili a sollecitare la liberazione del giovane operatore di Emergency rapito in Darfur il 14 agosto scorso. Già da giorni con uno striscione affisso nella facciata del palazzo San Rocco il comune di Scilla si unisce al grido di Emergency: “Liberate Francesco”.
Infine, nel corso del consiglio, si procederà alla nomina della commissione comunale per la revisione degli elenchi dei Giudici popolari di Corte d'Assise e di Corte d'Assise d'appello. Il sindaco nelle sue comunicazioni iniziali darà probabilmente altri spunti di dibattito, in quello che è il primo appuntamento consiliare dopo la stagione estiva e probabilmente anche la minoranza non mancherà a farsi sentire. Giusy Nuri. (Calabria Ora 30/09/11) torna sopra
<<Garantire il lavoro ai pescatori>>. Sul divieto di utilizzare la “ferrettara” intervengono Nucara e Rappoccio
La nuova normativa che penalizza la pesca con le reti ha sollevato la preoccupazione del consigliere comunale delegato alla pesca Mariano Giordano , che nel corso di una conferenza stampa, ha rivolto un appello alle istituzioni per tutelare i pescatori. Preoccupazione condivisa anche dall'on. Antonio Rappoccio, che interviene tramite nota stampa, e il monito del segretario nazionale del PRI, l'onorevole Francesco Nucara, per il voto sulla mozione di sfiducia contro il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Francesco Saverio Romano.
Il recente decreto del Ministro delle Politiche Agricole, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2012, prevede la riduzione della “ferrettara” e il divieto, ai sensi della normativa comunitaria vigente, della cattura di molte specie di pesci.
< <Ritengo - sostiene l'onorevole Rappoccio - che è importante trovare una soluzione e garantire ai pescatori la continuità della loro attività. Concordo con il consigliere Giordano, che la pesca, insieme all'agricoltura e al turismo, rappresentano risorse importanti per lo sviluppo economico della nostra Regione, già martoriata dai problemi occupazionali. La necessità di una regolamentazione deve avvenire nel rispetto delle esigenze dei lavoratori del settore, vietare la pesca di alcune specie di pesci, tipici delle nostre coste, rappresenta il blocco dell'economia e la perdita di posti di lavoro>>. Giusy Nuri (Calabria Ora 29/09/11) torna sopra
Divieto di pesca con ferrettara. Giordano: <<I politici si adoperino per garantire un futuro ai pescatori>>
Tempi duri si prospettano per i pescatori dediti alla pesca con le reti. Un particolare tipo di attività che ha dato tanto all'economia calabrese, ma che ora rischia di essere cancellata dalle nuove normative, tra cui l'ultimo decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 21 settembre 2011, secondo cui “a decorrere dal 1 gennaio 2012, la rete dell'attrezzo ferrettara non può essere di lunghezza superiore a 2, 5 km e deve avere una maglia non superiore ai 100 mm di apertura” si legge all'art 2 del decreto ministeriale. <<Praticamente non si può più pescare nulla>> è l'analisi fatta dal consigliere comunale delegato alla pesca Mariano Giordano che, nel corso di una conferenza stampa, ha lanciato un appello a tutti i comuni costieri, alla Provincia e alla Regione <<affinchè si costituisca al più presto un tavolo di lavoro per dare risposte concrete e positive>>. <<È giunto il momento del dialogo e del confronto- si fa sentire Giordano-I nostri parlamentari devono adoperarsi affinchè sia garantito il futuro ai nostri pescatori, con leggi chiare ed efficenti, rilanciando così un settore abbandonato a se stesso. Questo può avvenire solo attraverso un tavolo di lavoro dove siano ascoltati i pescatori con i loro delegati>>. La recente normativa rischia di mettere in ginocchio l'intero settore peschereccio locale, che ha fatto della pesca de pesce spada il suo fiore all'occhiello, ma di fatto resa impraticabile dapprima con l'eliminazione della pesca con la spadara e adesso con le ulteriori restrizioni sull'uso della rete ferrettata.
<<La pesca del pesce spada- spiega Giordano- è una risorsa, un toccasana per il ripopolamento dei nostri mari. Infatti questa occupa almeno cinque mesi l'anno i pescatori, facendo si che nel frattempo le altre specie non siano cacciate, permettendo loro di ripopolarsi. Questo avveniva regolarmente fin quando hanno pensato di eliminare la pesca con la spadara>>. Il pesce spada non è l'unico a non poter essere più catturato con l'attrezzo “ferrettara”, ma i divieti colpiscono svariate specie di pesce. La pesca con l'amo o con la passerella restano le uniche alternative, che sono oramai insufficienti. Il problema, a detta del consigliere delegato alla pesca, è che le reti bandite costituiscono un intralcio al transito delle imbarcazioni in un Mediterraneo sempre più trafficato, allora propone <<invece di porre divieti che penalizzano i pescatori si cerchino delle contromisure per evitare che le reti si impiglino nelle navi>>. Giusy Nuri (Calabria Ora 28/09/11) torna sopra
“Scillesi”, un futuro inevitabile
Scopelliti: <<Non sarà più ospedale, ma presidio al servizio del cittadino>>
Una conferenza stampa alquanto animata ha affrontato ieri il governatore Scopelliti, venuto a Scilla per fare chiarezza su quelle che saranno le sorti dell'Ospedale scillese. La conferenza si è trasformata in un'assemblea pubblica dove una larga rappresentanza di cittadini e associazioni,tra cui in primis Futuro Donna, dopo aver atteso il governatore fuori dal nosocomio in un sit in spontaneo, ha voluto oltre che ascoltare dire la propria. Stessa cosa per medici, personale sanitario, politici locali. Alla conferenza Scopelliti è stato affiancato dal direttore generale dell'Asp di Reggio Rosanna Squillacioti e al sindaco di Scilla Pasquale Caratozzolo. Presenti anche l'onorevole Francesco Nucara, i consiglieri regionali Luigi Fedele e Antonio Rappoccio, quello provinciale Francesco Cananzi, nonchè i sindaci del comprensorio. <<L'ospedale non chiuderà>> è stata la rassicurazione del presidente, ma la riconversione è ormai inevitabile. E nel far notare che ormai il presidio non ha più funzione ospedaliere, perchè sono state dismesse le sale operatorie, si riscaldano gli animi. Il messaggio è chiaro: bisogna razionalizzare le risorse. <<Dieci milioni di euro - spiega- per garantire un'equipe medica non ce li abbiamo, quindi bisogna puntare su strutture alternative che possono offrire servizi utili al cittadino>>. La scelta è stata quella di prevedere “un presidio dove il cittadino possa avere delle risposte”, ma che non avrà il carattere dell'urgenza, <<poichè in genere nel piccolo ospedale-afferma-non si viene per patologie serie>>. In particolare verranno realizzati 16 postazioni specialistiche (radiologia con attività di screening e teleradiologia, gastroenterologia ed endoscopia, cardiologia,otorino,ortopedia, endocrinologia, geriatria, oculistica, neurologia, reumatologia,urologia, dermatologia, chirurgia, diabetologia, allergologia, anestesia, rianimazione e terapia del dolore). Verranno, inoltre, creati 30 postazioni per dializzati, mentre sarà dismesso il laboratorio d'analisi.
Il pronto soccorso h24 offrirà un primo intervento e il potenziamento della rete di collegamento, con la previsione di più ambulanze medicalizzate, cercherà di sollevare il problema delle emergenze. Sarà potenziata la riabilitazione cardiologica e altri servizi, tra cui in aggiunta la terapia funzionale antiblastica e verrà realizzato il primo Centro regionale di prevenzione ginecologica. Il presidio così delineato non avrà di certo le caratteristiche dell'Ospedale voluto dagli emigrati scillesi, più volte tirati in ballo negli interventi e come auspicato dai cittadini che rivendicano <<il diritto di essere curati nel presidio che ha salvato molte vite>>. Non vale neanche la considerazione di alcuni operatori sanitari che spesso si muore per strada, nella corsa al primo ospedale. Il piano di rientro non fa sconti a nessuno e la struttura dovrà essere riconvertita entro marzo 2012. <<Siamo aperti ad eventuali modifiche>> conclude il Governatore, invitando i sindaci del comprensorio a formulare una proposta concreta. <<La battaglia che farei-suggerisce- è quella di ottenere servizi utili come la tac e risonanza magnetica>>. Invito accolto dai sindaci presenti, che si incontreranno a breve. Giusy Nuri (Calabria Ora 18/09/11) torna sopra
“Scillesi d'America”. L'Asp convoca per sabato una conferenza ad hoc
Si fanno più insistenti a Scilla le voci della chiusura del presidio ospedaliero, tanto da provocare diverse reazioni: il gruppo Futuro Donna si è rivolto direttamente al presidente Scopelliti per chiedere risposta sulla petizione per il mantenimento della struttura e l'ultimo manifesto della minoranza che chiede un consiglio comunale aperto.
Finalmente si può fare definitiva chiarezza su quelle che saranno le sorti del presidio. Il Direttore Generale dell'ASP di Reggio Calabria Grazia Rosanna Squillacioti, ha , infatti,convocato una conferenza stampa per sabato 17 alle ore 10,30 presso il Presidio Ospedaliero di Scilla nei locali siti al terzo piano. Saranno presenti anche il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti ed il Sindaco di Scilla Pasquale Caratozzolo. Come si legge nel comunicato stampa inoltrato dall'Asp, <<la conferenza si è resa indispensabile a causa delle tante voci incontrollate che immotivatamente danno per certa la chiusura del Presidio Ospedaliero provocando sdegno e proteste tra i cittadini e seria preoccupazione per l'Amministrazione Comunale che guidata dal Sindaco Caratozzolo si è allertata per ottenere chiarimenti e rassicurazioni>>.
<<Nel corso della conferenza stampa- si legge nella nota- saranno dettagliatamente esposti i termini relativi alla riconversione del Presidio Ospedaliero che sotto certi aspetti verrà potenziato anche con nuovi servizi a beneficio di tutto il comprensorio. Assume particolare rilievo - conclude- la presenza dell'on. Giuseppe Scopelliti: egli nel duplice ruolo di Governatore della Calabria e di Commissario Regionale per l'Emergenza Sanitaria, rappresenta una garanzia di serio impegno istituzionale per la comunità scillese in fermento>>. Giusy Nuri (Calabria Ora 15/09/11) torna sopra
<<Ospedale, il Comune è silente>>. Sulla chiusura del nosocomio la minoranza accusa il sindaco di inerzia
L'agonia dello “Scillesi d'America” continua a far discutere a Scilla. Stavolta ad alzare la voce è il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per il progresso”, che in un manifesto pubblico denuncia gli ultimi eventi, mettendo sotto accusa il sindaco Caratozzolo, a cui si chiede un “urgentissimo consiglio comunale aperto”. <<Il tutto è avvenuto nella totale assenza di iniziativa dell'amministrazione comunale di Scilla- si evidenza nel manifesto-Il sindaco, per legge massima autorità sanitaria del territorio e componente dell'assemblea di rappresentanza dell'Asp, è rimasto inerte>>. Le vicende a cui fa riferimento il documento riguardano i trasferimenti di tutti gli anestesisti del reparto di rianimazione all'ospedale di Melito,dei cardiologi, di tre chirurghi, con il conseguente declassamento del presidio e del pronto soccorso. <<Dove sono finiti i proclami con la promessa di massimo impegno profusi a piene mani durante la campagna elettorale?>>incalzano i consiglieri Ciccone, Paladino, Vita e Scarano. Ma le accuse della minoranza non si fermano al primo cittadino. <<Si tratta di un'operazione consapevole da parte dei vertici dell'ASP, finalizzata probabilmente a privilegiare il ruolo di altri ospedali. - continua- Potrebbe non essere estranea a tali decisioni la volontà di favorire illegittimamente posizioni di medici politicamente vicini al centro destra>>.
Di “questo enorme misfatto”, consumato nel volgere del mese di agosto,i consiglieri di minoranza attribuiscono la responsabilità “all'inerzia del sindaco”. Improvviso declino o sorte preannunciata da tempo? La conferenza stampa indetta dai vertici dell'Asp per sabato prossimo potrebbe chiarire questo e quant'altro su quello che riguarda una vicenda molto sentita dalla cittadinanza scillese. Intanto i consiglieri hanno richiesto un consiglio comunale aperto per individuare le adeguate forme di lotta. Giusy Nuri (Calabria Ora 15/09/11) torna sopra
Una rete scolastica contro il dimensionamento
Scuola riorganizzare le classi per garantire il mantenimento dei plessi anche nelle frazioni
Una rete scolastica per far fronte alle conseguenza del dimensionamento e per garantire il mantenimento dei plessi scolastici nelle frazioni. È la proposta che arriva dalla Giunta comunale di Scilla, che in accordo con l'istituto scolastico, è alle prese con la riorganizzazione delle classi. Questione che si ripropone puntualmente , da qualche anno a questa parte, a settembre nella cittadina. dove l'unico Istituto comprensivo Piria serve un territorio vasto, che comprende otto istituti localizzati a Scilla Centro, Melia e Solano Superiore. Il rischio di un eventuale soppressione di corsi di studio dell'obbligo nelle frazioni aspromontane si è paventato nel corso di questi ultimi anni, ma sventato per via di soluzioni ad hoc adottate dalla dirigenza scolastica e dal comune di Scilla, tenendo in considerazione che una simile ipotesi avrebbe significato gravi disagi per allievi e insegnanti ,per non parlare delle difficoltà dell'ente a garantire un servizio di trasporto quotidiano dalle frazioni al centro e viceversa. Le frazioni montane, infatti, oltre ad essere spesso innevate, distano da Scilla Centro rispettivamente 15 km e 29 km.
La questione non è tardata a riproporsi anche alla vigilia dell'apertura dell' anno scolastico 2011/12 e giunge nella Giunta Comunale. In una recente delibera (n. 120 del 02/09/11) si propone un dimensionamento scolastico ed un'offerta formativa diversa da quella vigente con l'individuazione di distinti poli scolastici, contraddistinti da diversi codici in ragione dei punti di erogazione e degli ordini di scuola. In particolare, si prevedono tre poli: Polo Scilla centro comprendente due plessi di scuola di infanzia, un plesso di scuola primaria, una sede centrale della scuola secondaria di I grado, funzionante a Scilla Capoluogo; Polo Scilla Melia comprendente un plesso scuola di infanzia, un plesso di scuola primaria e una sezione staccata della scuola secondaria di I grado, tutti facente parte dell'istituto comprensivo Piria di Scilla: Polo Solano Scilla comprendente un plesso scuola di infanzia, un plesso scuola primaria , entrambi facenti parte dell'Istituto comprensivo Piria di Scilla e un plesso di scuola primaria di Solano Inferiore, attualmente facente parte del circolo didattico Morello di Bagnara e, infine, una sezione staccata di scuola secondaria di I grado, facente parte dell'Istituto Piria di Scilla. Giusy Nuri (Calabria Ora 11/09/11) torna sopra
Futuro Donna in campo per difendere l'ospedale
<<Siamo in attesa di sapere cosa c'è e cosa non c'è, o cosa ci sarà e quando nel nostro ospedale>>. Con queste parole rivolte al Presidente della Regione Calabria il gruppo “Futuro Donna” rompe il silenzio sulla lenta agonia dello “Scillesi d'America”, che si spegne di giorno in giorno tra un passaparola fra la cittadinanza, che si lamenta a bassa voce e stenta a farsi sentire. Come spesso accade, sono le donne con la loro concretezza a prendere in mano la situazione e a Scilla scendono in campo per la seconda volta a difesa del nosocomio, fondato e costruito dagli scillesi ed emigrati,preoccupate delle conseguenze negative che la mancanza di un presidio ospedaliero porterebbe all'intera comunità e a tutto il comprensorio. Lo scorso 26 marzo, nel corso di un consiglio comunale aperto, il gruppo “Futuro Donna” aveva consegnato al Governatore Scopelliti, tramite l'onorevole Luigi Fedele, una petizione con 1150 firme, insieme ad una lettera dove si chiedeva il mantenimento dell'ospedale e il ripristino delle sue funzioni. <<Gli scillesi non sono forse degni di risposta?>> chiedono senza giri di parole le donne, che si dicono <<allarmate per tutte le vostre quotidiane manovre di chiusura del nostro ospedale>>. Pronte a difendere lo “Scillesi d'America”, fino a quando <<non tornerà ad essere immediatamente pronto a soccorrere, curare e guarire tutti>>, le donne escono allo scoperto con un manifesto pubblico, ma determinate ad andare in fondo alla vicenda. La speranza che il presidio continui ad essere un vero e proprio ospedale era stata esclusa senza troppi giri di parole dall'onorevole Fedele. La riconversione del presidio entro marzo 2012 in Centro di assistenza primaria territoriale, come previsto dal piano sanitario di rientro, è ormai inevitabile, ma non si era esclusa in quell'occasione la possibilità di “rivedere” alcuni passaggi e di valutare eventuali proposte per il mantenimento di alcune funzioni. Intanto, mentre i reparti si chiudono e il personale sanitario emigra in altri presidi, bisogna rimboccarsi le maniche per capire cosa sarà dell'ospedale, riconosciuto da fonti autorevoli come tra i più produttivi della Calabria e come punto di riferimento fondamentale di una vasta fetta di popolazione. Giusy Nuri (Calabria Ora 10/09/11) torna sopra
Anas installa i safety tutor sull' A3 - Belacastro insorge:<<Provocazione offensiva per il territorio>>
Sono stati consegnati ieri i lavori di installazione del sistema Safety Tutor, per il controllo della velocita' media dei veicoli, lungo il tratto dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, compreso tra gli svincoli di Bagnara e Scilla, nel 5 macrolotto, dove sono in corso i lavori di realizzazione della nuova autostrada. A riferirlo è l'Anas, che è stata nominata soggetto attuatore dell'opera dal Prefetto
di Reggio Calabria, in qualità di Commissario delegato per l'attuazione degli interventi urgenti da applicare per migliorare la sicurezza della circolazione autostradale nel tratto dei cantieri tra Bagnara e Reggio Calabria. I lavori, che saranno eseguiti dalla società Autostrade Tech,
consistono nell'installazione di due "portali" per la rilevazione del passaggio dei veicoli in corrispondenza dei km 411,500 (Bagnara) e 422,200 (Scilla) in entrambi i sensi della carreggiata sud. Gli interventi si concluderanno entro 30 giorni e non comporteranno particolari disagi alla circolazione esclusa l'istituzione temporanea di sensi unici alternati in orari notturni. Particolare che comunque non ha reso insuscettibile l'iniziativa dell'Anas ad eventuali critiche. In particolare, la decisione di installare dei “tutor” rilevatori della velocità sul tratto della A3 compreso tra Scilla e Bagnara non è stata particolarmente apprezzata dall''onorevole Elio Belcastro, che la considera <<offensiva per tutti coloro i quali, con indicibili disagi, sono obbligati a percorrere l'autostrada>>. Il tratto interessato, infatti, è il più “canteriato” d'Europa ed è frequentissimo il ricorso al senso unico alternato. <<Piuttosto che indulgere in vere e proprie provocazioni per il territorio- fa notare il Sottosegretario di Stato- Anas farebbe bene ad accelerare i tempi dei lavori per potere giungere al più presto a consegnare alle regioni del Sud e in particolare alla Calabria un'arteria - l'unica - in grado di rispondere agli standard minimi del mondo industrializzato.>>.
A cosa serve questo dispositivo?
Il Tutor è un sistema permanente composto da sensori e telecamere in grado di monitorare la totalità di traffico passante in una determinata sezione o tratto autostradale. Misura la velocità media dei veicoli in un percorso di lunghezza variabile indicativamente tra 10 e 25 km, con una modalità finalizzata ad individuare il non rispetto dei limiti. Il Safety tutor è un dispositivo,utilizzato in Italia in gran parte sulle autostrade, che si distingue nettamente dai classici autovelox, poiché rileva principalmente la velocità media dei veicoli ed è stato sviluppato con lo scopo di creare un forte deterrente alle velocità più elevate, che causano oltre il 60% degli incidenti mortali sulla rete autostradale. Giusy Nuri (Calabria Ora 08/09/11) torna sopra
Scilla - Pari Opportunità, ricorso al Tar
Scilla - Dalle parole ai fatti. Loredana De Lorenzo, eletta consigliere di maggioranza nella lista “Scilla Domani”, si è rivolta al Tar per avere giustizia sull'avvenuta designazione della Giunta comunale, priva di “quote rosa”. La De Lorenzo, unica donna nel civico consesso scillese, contesta la violazione del principio delle pari opportunità tra uomini e donne nelle cariche elettive e nei pubblici uffici (art. 51 della Costituzione), del Codice delle Pari Opportunità e del Testo Unico degli Enti locali. Ciò che aveva annunciato nel corso della seduta d'insediamento del consiglio comunale, si è definitivamente materializzato qualche giorno fa (24 agosto) con il deposito, presso il Tar di Reggio Calabria, di un ricorso avente ad oggetto i “decreti di nomina assessori e vicesindaco fra componenti solo di sesso maschile”. La ricorrente, Loredana De Lorenzo, contro i resistenti, ossia il Comune di Scilla, nella persona del primo cittadino Pasquale Caratozzolo, e gli assessori Domenico Mollica (vicesindaco), Giuseppe Bova, Antonio Santacroce e Santo Perina. In sostanza viene chiesto l'annullamento dei provvedimenti con cui il sindaco Caratozzolo ha designato la Giunta, organo tutto al maschile e, quindi, secondo quanto la De Lorenzo aveva lamentato davanti all'intero consiglio comunale, irrispettoso delle leggi in vigore sulle condizioni di pari opportunità tra uomo e donna. Bisognerà dunque attendere la decisione del Tar per sapere se l'Esecutivo scillese è da rivedere o meno. Come in molti ricorderanno, durante la “prima” del consiglio comunale targato Pasquale Caratozzolo, la De Lorenzo, sorprendendo un po' tutti i presenti, si era “astenuta con riserva” al voto sulla presa d'atto della comunicazione della Giunta, denunciando il mancato rispetto delle “quote rosa”. Cosa che, ad ogni modo, non le aveva impedito di confermare la sua volontà di collaborare con la squadra di “Scilla Domani”, lista che ha sostenuto la candidatura di Caratozzolo. Certo è che, per il sindaco di Scilla, alla guida del paese da poco più di tre mesi, quella che volge al termine è stata un'estate alquanto “calda” tra le proteste della De Lorenzo (nominata consigliere delegato alle pari opportunità, al contenzioso e alla cultura) e le querele per diffamazione da parte dell'ex primo cittadino Gaetano Ciccone.Francesca Meduri - Il Quotidiano del 6 settembre 2011 torna sopra