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Ecco il limone che rilancerà l’economia della Costa Viola.
Il limone di Scilla, e nello specifico “lo sfusato di Favazzina”, un tempo fiore all’occhiello dell’agricoltura locale con esportazione europea al centro di una strategia di rilancio, che vede interessata in primis l’amministrazione comunale. Sia il sindaco Pasquale Caratozzolo che l’assessore Santo Perina e il consigliere Antonio Santacroce, intervenuti nella conferenza dal tema “il limone sfusato di Favazzina: ipotesi di rilancio per una coltura tradizionale tra Scilla e Bagnara”, si sono mostrati molto entusiasti dell’iniziativa maturata dopo un anno di ricerche e di studi sul prezioso agrume e molto ottimista sulla nascita di una nuova stagione favorevole per la ripresa della sua produzione. Intende affiancare l’iniziativa Antonio Alvaro, presidente del G.A.L. Batir, Gruppo di Azione Locale Basso Tirreno Reggino, un'agenzia di sviluppo locale impegnata nel promuovere, favorire e sostenere processi di crescita endogena e di miglioramento della qualità della vita delle aree rurali presenti nel territorio di riferimento. Per l’agronomo esperto di de.co. Rosario Previtera , il limone di Favazzina può essere considerato un “prodotto di nicchia” e, per le sue proprietà organolettiche ed aromatiche, può essere impiegato sia nei vari settori di trasformazione dolciarie (limoncello, canditi) che nella gastronomia e negli aromi. Auspica, inoltre, che i piccoli proprietari di limoneti facciano la propria parte. A tal proposito, il presidente della cooperativa Enopolis Costa Viola Rosario Morello propone: «i proprietari che non sono nelle condizioni di poter coltivare possono dare i terreni in affitto alla nostra cooperativa, interessata alla coltivazione e raccolta dei limoni e fornita delle attrezzature più idonee». Sta lavorando molto nella direzione della valorizzazione dell’agrume il piccolo imprenditore Enrico Pescatore, di cui è stato presentato il suo progetto aziendale che vedrà al centro la trasformazione del limone per la produzione di limoncello e altri infusi. «Un progetto- rassicura Previtera- che richiederà una cospicua produzione di limoni di Favazzina». L’ulteriore passo per valorizzare ulteriormente l’agrume sarà la creazione di un marchio De.co.
Giusy Nuri (Calabria Ora 29/01/13) torna sopra |
Un limone per rilanciare l’economia locale
Oggi a Scilla si parlerà di limoni e, in particolare, dello “sfusato di Favazzina”. La conferenza, che si svolgerà nella sala consiliare del Comune di Scilla, affronterà il tema “Ipotesi di rilancio per una cultura tradizionale tra Scilla e Bagnara Calabra”. L’agrume scillese è noto, infatti, per le sue peculiari caratteristiche che lo rendono particolarmente apprezzato per i molteplici usi e, nel passato, ha rappresentato una ricchezza per l’economia locale, per via dei tanti produttori che esportavano enormi quantità di limoni in Italia e all’estero. Un’attività economica che si è perduta nel tempo, in quanto sono rimasti in pochi i produttori ad investire in questo settore. Da un anno a questa parte, per iniziativa di alcune associazioni locali, si è ritornati a discutere di possibili ipotesi di rilancio di questo tipo di produzione. La valorizzazione dei prodotti tipici locali è, infatti, uno dei settori più fiorenti, in cui molti comuni stanno puntando per dare una scossa all’economia locale in tempi di crisi. Un’attenzione recepita anche dall’amministrazione comunale, che insieme alla cooperativa Enopolis Costa Viola e al G.A.L. Batir, promuove questo primo incontro, a cui sono stati invitati a partecipare tutti i produttori locali di agrumi. L’obiettivo: recepire l’interesse e le proposte dei produttori, con il fine di poter costituire in futuro un marchio de.co per lo “sfusato di Favazzina”. Interverranno alla conferenza: per l’amministrazione comunale il sindaco Pasquale Caratozzolo, l’assessore Santo Perina e il consigliere Antonio Santacroce, Antonio Alvaro, presidente G.A.L Batir, Rosario Morello, rappresentante della Cooperativa Enolopolis Costa Viola, Rosario Previtera, agronomo esperto De.Co.
Giusy Nuri (Calabria Ora 25/01/13) torna sopra |
Tartaruga ritrovata morta in spiaggia.
Giace sulla spiaggia di Scilla una carcassa di tartaruga marina di grosse dimensioni. Spiaggiato da qualche giorno, l’animale marino esanime è stato trasportato dalle correnti, fino a trovare nell’arenile della perla della Costa Viola la sua ultima spiaggia. La presenza della carcassa è stata immediatamente segnalata alla capitaneria di porto. Pochi minuti dopo il suo avvistamento, già la foto della sfortunata tartaruga circolava sulle pagine dei Sociale Network, incuriosendo molti su come l’animale sia giunto privo di vita in riva allo Stretto. Per comprendere le cause del decesso saranno compiuti degli appositi prelievi, solo dopo i quali si provvederà alla sua rimozione, che sarà a carico del comune di Scilla. Si tratta di una procedura particolare prevista per le specie protette. Nonostante si tratti di tartarughe “comuni”, del tipo “carretta carretta”, la loro specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo ed è ormai al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane. Dal 1973 le tartarughe di mare, insieme ad altre specie a rischio di estinzione sia animali che vegetali, sono protette dalla Convenzione internazionale di Washington (Cites), che ne vieta la cattura, il prelievo, la detenzione ed il commercio.
Giusy Nuri (Calabria Ora 13/01/13) torna sopra |
Chiesto lo stato di calamità.
Ecco la spiaggia un mese dopo
Ha lasciato segni tangibili la mareggiata, che a dicembre ha invaso il centro abitato di Scilla. Per quello stesso eccezionale evento meteorologico, la Giunta Comune ha chiesto lo stato di calamità naturale. Dal 4 al 6 dicembre sul litorale si sono abbattute violente e impetuose mareggiate, che hanno determinato il deposito di ingenti quantitativi di sabbia e gravissimi danni a infrastrutture pubbliche, alla viabilità, alle strutture private, alle attività produttive, alle abitazioni. Come si legge nella delibera di giunta dell’11 dicembre, lungo è l’elenco di danni: sono state pesantemente danneggiate le infrastrutture del lungomare, della Piazza Rimembranze di Favazzina, è stata totalmente esportata la strada di collegamento con il torrente Favazzina, è stata scalzata parte della soglia dello stesso torrente. Danni anche alla soglia dei due scali di alaggio posti nel quartiere di Chianalea, per non parlare dell’accumulo di sabbia delle strade del lungomare, delle traverse della Piazza delle Rimembranze di Favazzina, che ha determinato l’interruzione del traffico veicolare, l’intasamento della rete fognaria, delle stazioni di sollevamento dei liquami e delle aree destinate al verde attrezzato. Insomma una serie di disagi, determinati dall’impeto di onde che hanno raggiunto i cinque metri altezza e hanno invaso le abitazioni, per cui la Giunta Comunale ha deciso di avanzare richiesta ai componenti organi dello Stato (Regione Calabria, Prefettura, Protezione Civile, Provincia di Reggio Calabria) dello stato di emergenza della calamità naturale. Al momento non ci sono ancora risposte circa l’accoglimento dell’istanza. Intanto, rimangono visibili nel lungomare di Scilla gli effetti post mareggiata, aggravati da successivi eventi non della stessa portata. Effetti, che non rendono il lungomare particolarmente accogliente, evidenziati anche dalla minoranza, nel corso dell’ultima conferenza stampa del capogruppo Ciccone, che lamentava una lentezza negli interventi di ripristino. Ma sembra che le tracce lasciate dal mare in tempesta abbiano le ore contate. A breve, come rassicurato dal consigliere delegato alla Protezione Civile Santacroce, si procederà alla rimozione dei materiali depositati nel quartiere di Marina Grande e in tutti gli altri punti interessati dall’evento.
Giusy Nuri (Calabria Ora 10/01/13) torna sopra |
Scilla, Statale 18 interrotta per la messa in sicurezza.
Rimossi i massi pericolanti del costone sotto piazza San Rocco
A partire da domani fino a sabato la Statale 18 nel centro abitato di Scilla rimarrà chiusa. Causa: interventi di messa in sicurezza del costone roccioso sottostante Piazza San Rocco. Lo stesso costone da cui alcune settimane fa si erano sganciati alcuni massi che, precipitati nel mezzo della carreggiata, avevano messo in tilt la circolazione, non provocando fortunatamente danni. A comunicare l’interruzione della circolazione nella tre giorni, precisamente nella fascia d’orario compresa dalle ore 07,00 alle ore 17,00, è stato il sindaco Pasquale Caratozzolo con un avviso pubblico alla cittadinanza. Le modalità di esecuzione dei lavori sono state concordate in una riunione tecnica, svoltasi in Prefettura, dove hanno partecipato tutte le istituzioni preposte alla sicurezza (Anas Viabilità, Vigili urbani, Vigili del Fuoco, Polizia Stradale , Polizia Provinciale). Per il comune di Scilla ha presenziato il consigliere delegato alla Protezione Civile Antonio Santacroce, che,in conferenza stampa,affiancato dall’assessore Loredana De Lorenzo, ha illustrato le risultanza dell’incontro. Si tratta di interventi già in atto, ma per le modalità di esecuzione è indispensabile la collocazione sulla Ss18 di una gru di notevoli dimensioni per servizio agli operatori. Quindi l’interruzione del traffico, disposta dall’Anas –Ufficio Viabilità, si è resa inevitabile, nonostante i disagi che provocherà alla popolazione della Costa Viola, che dovrà utilizzare il percorso alternativo dell’A3, mentre rimarrà bloccata la circolazione interna che collega la parte alta con quella bassa della cittadina. «È inevitabile il disagio alla popolazione,- si legge nell’avviso- ma gli ultimi eventi di distacco dei grossi massi rocciosi hanno determinato una urgente e improcrastinabile soluzione del rischio con l’esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza dell’arteria stradale». Gli interventi consisteranno nel disgaggio, ovvero nella rimozione dei massi pericolanti e del materiale accumulato nel tempo e la messa in sicurezza del costone. A farsi carico di questi interventi sarà la Protezione civile regionale, sollecitata dall’ente comunale.
Giusy Nuri (Calabria Ora 09/01/13) torna sopra |
In caso di eventi calamitosi a Scilla è stato attivato il Coc.
Da circa un mese nel Comune di Scilla è attivo il COC (Centro Operativo Comunale). È il centro operativo a supporto del Sindaco, autorità di protezione civile, per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione. Dopo diversi incontri, coordinati dal consigliere delegato alla Protezione Civile Antonio Santacroce, con le associazioni locali sensibili alle problematiche della sicurezza del territorio, è stato stabilito un organigramma istituzionale. I componenti del Coc, oltre a funzioni specifiche, avranno il compito principale di sensibilizzare e informare la popolazione su come muoversi nel corso di un eventuale evento calamitoso. «Nell’attività di Protezione Civile- dichiara Santacroce- è indispensabile la formazione del personale tecnico e dei cittadini. Si è chiuso lo scorso aprile- continua- il corso base per formazione di volontari di protezione civile, promosso dall’associazione Prociv Usars. Contiamo di ripetere questo tipo di attività formativa , soprattutto in ambito scolastico». Dopo una prima fase di formazione, l’attivazione del Coc è un passo successivo importante per l’organizzazione delle risorse umane disponibili, in caso di calamità. L’organigramma del COC risulta così suddiviso: Tecnica e pianificazione, coordinata dal geometra Luigi Briganti; Sanità, assistenza sociale e veterinaria, coordinati dalla dottoressa Domenica Patafio e dalla assistente sociale Antonia Chiara Bellantoni; Volontariato, coordinato da Giuseppe Laganà (Volontario ANPANA GEPA) e Marisa Patafio (Volontaria USARS); Materiali e mezzi, coordinati dal geometra Giuseppe Laganà; Strutture operative, trasporti, circolazione e viabilità, coordinati da Angela Currò (VV.UU); Telecomunicazioni, coordinate da Rocco Patafio (Volontario ARI); servizi essenziali ed attività scolastica, coordinati da Salvatore De Marco; Censimento danni a persone e cose, Struttura aggiuntiva, Segreteria e gestioni dati, coordinati dal geometra Giuseppe Facciolà e ragioniere Fortunato Rosaci; Assistenza alla popolazione, coordinata dal dottor Fabio Pirrotta.
Giusy Nuri (Calabria Ora 09/01/13)
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Ciccone: «Fanno il gioco di Scopelliti sull’ospedale»
Un bilancio di un anno di attività amministrativa è stato compiuto dal capogruppo di minoranza Pasqualino Ciccone. Nel lungo elenco di criticità messe in evidenza da Ciccone, affiancato dal consigliere Giuseppe Vita, spicca Il ricorso al Tar contro il provvedimento regionale che ha disattivato le funzioni ospedaliere dello Scillesi d'America. Una strada, che sembrava essere l’ultimo appiglio per la popolazione scillese per riavere il proprio ospedale, ma che rischia di rilevarsi inutile. Quello che Ciccone contesta è la procedura della presentazione del ricorso amministrativo, che di fatto cancella la speranza di salvare il nosocomio, ormai riconvertito in casa della salute. Non è stata fatta la cosa più importante - fa notare il consigliere d'opposizione - si sono dimenticati di chiedere la sospensiva del provvedimento impugnato, che avrebbe consentito di discutere il ricorso entro 60 giorni. Insomma, per Ciccone è stato saltato un passaggio fondamentale, ovvero l’istanza di sospensione del provvedimento impugnato, che avrebbe consentito una tutela cautelare della situazione del nosocomio. Una strategia concordata con i legali o un modo per non mettere il bastone fra le ruote al progetto del governatore Scopelliti di “chiusura del nosocomio”? È il dubbio di Ciccone, che procede nel suo bilancio, mettendo in evidenza altre scelte "fallimentari" effettuate dall'amministrazione Caratozzolo. Tra tutte, sicuramente “la dichiarazione di dissesto comunale è stata la più devastante per il paese”. Tra le conseguenze più nefaste: La triplicazione dell'Imu e la perdita dei contributi per la realizzazione di importanti opere pubbliche. Al bilancio del tutto negativo delineato da Ciccone, fatto di risultati scoraggianti e promesse non mantenute, si aggiungono a rendere più debole la maggioranza, gli strappi a cui è sopravvissuta, ovvero le dimissioni del vicesindaco Mollica e l'allontanamento del consigliere Porpiglia. Giusy Nuri (Calabria Ora 07/01/13) torna sopra
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Ricchezza che non va dispersa. In atto un piano di recupero
“I portatori di interessi diffusi e i beni storico-artistici del territorio”.
È stato questo il tema del convegno promosso dalla Parrocchia Maria SS Immacolata e il Gruppo Beni culturali, svoltasi nella sala convegni della Casa della Carità. Un momento di confronto da parte della comunità parrocchiale, guidata dal parroco don Francesco Cuzzocrea, sullo stato in cui versa il patrimonio architettonico, artistico e storico parrocchiale, sui progressi che si sono fatti sul piano del recupero e su quanto altro c’è da fare per non disperdere tale ricchezza. In particolare, ci si è soffermati ad analizzare gli interventi in itinere che riguardano la ristrutturazione della chiesa baracca di San Giovanni Battista. Lavori in corso, i cui primi risultati tangibili sono stati illustrati dall’archi tetto Filippo De Blasio. «Un’opera – ha ribadito l’architetto -che merita di essere conservata, in quanto costituisce una memoria storica, risalente al periodo post sisma del 1908 e che riporta caratteri di unicità». Il legame affettivo della comunità alla chiesetta ha fatto si, che i fedeli si prodigassero in un raccolta fondi per finanziare gran parte degli interventi. Si pone il problema, adesso, di recuperare altri fondi per completare l’opera. Su questo punto si sta battendo il parroco don Cuzzocrea, coadiuvato da Pietro Bova, promotore e moderatore dell’evento, nel sollecitare le istituzioni «affinché facciano la propria parte». Il patrimonio artistico della parrocchia scillese non è costituito solo da chiese, ma di tele, statue marmoree e processionali, varette, argenti, ornamenti sacri, antichi testi e molto altro. Un ricco patrimonio che, dopo una scrupolosa opera di catalogazione da parte del gruppo Beni Culturali, è stato passato in rassegna dal responsabile Rocco Panuccio. Una entusiasmante lezione sul significato della bellezza, che va oltre l’estetica ma finisce ad abbracciare i temi della legalità e della giustizia, è venuta a sorpresa da Mons. Giancarlo Bregantini, che di passaggio a Scilla, ha colto l’occasione per benedire l’uditorio, insieme a don Mimmo Marturano, direttore dell’Ufficio Diocesano Beni culturali. «La terra senza il cielo diventa fango. –è il messaggio lasciato dal Vescovo di Campobasso- Con la terra diventa giardino».
Giusy Nuri (Calabria Ora 4/01/13) torna sopra |
La legalità si afferma anche cantando.
Un concerto di Natale come denuncia al grave atto intimidatorio che ha colpito Francesco Santacroce, commercialista, neo revisore dei conti per il Comune di Scilla e magister della comunità Masci Scilla 1. Alcune settimane fa, ignoti hanno dato fuoco alla casa di Santacroce, provocando consistenti danni. Il Masci di Scilla, unito a tutti gli Adulti Scout d’Italia, della Calabria e della Zona dello Stretto, ha inteso manifestare così la propria indignazione e una ferma condanna nei confronti di coloro che si sono resi protagonisti del vile atto compiuto nei confronti del fratello scout. « Riteniamo che l’atteggiamento più giusto – si legge nel manifesto di invito alla comunità- e più efficace sia la preghiera in forma comunitaria». La comunità Masci, spronata da questo episodio ad un impegno ancora più attivo e responsabile, ha colto l’occasione di trasformare il tradizionale concerto natalizio, offerto dall’amministrazione comunale, tenuto nella Chiesa di San Rocco, nell’evento “Voce alla Legalità”. Al “bel canto” del coro lirico, diretto brillantemente dal maestro Alessandro Tirotta, che ha allietato il folto pubblico, sono seguiti alcuni interventi. Dopo i saluti del parroco don Francesco Cuzzocrea, a prendere parola è stato il sindaco Pasquale Caratozzolo, che oltre ad esprimere solidarietà al concittadino, nonché neo nominato revisore dei conti, ha ribadito che «la migliore risposta a questi vili atti è la cultura». Anche per Eduardo Lamberti Castronuovo, assessore provinciale alla cultura e legalità, «la cultura è la migliore arma per combattere l’illegalità. Il talento di questi artisti- continua- esprime “l’altro volto della Calabria”, fatto di gente per bene».
Giusy Nuri (Calabria Ora 4/01/13) torna sopra |
Riconvesione “Scillesi” «Spostati fondi Fesr»
«I soldi non ci sono più perché dirottati su assi prioritari»
Ospedale “Scillesi d’America” e riconversione in casa della salute. Questione particolarmente spinosa per gli scillesi, su cui interviene Francesco Catalano, vice-presidente regionale GD Calabria, che denuncia lo spostamento dei fondi previsti in bilancio destinati alla riconversione degli ospedali in case della salute. «È di pochi giorni fa la notizia- fa sapere Catalano- relativa allo spostamento in bilancio, da parte della giunta regionale presieduta dal governatore Giuseppe Scopelliti, dei fondi destinati alla riconversione degli ospedali in case della salute (67,5 mln), soldi che servivano al commissario governatore da una parte a rendere operativo il piano di rientro della sanità calabrese e dall’altra ad arginare le crepe che questa ha iniziato a lasciare sui vari territori ormai privi di presidi ospedalieri. Governatore Scopelliti che però a dicembre, in una nota ufficiale aveva annunciato il progetto delle 8 strutture presenti a livello regionale, tra cui Scilla e Siderno, con i finanziamenti del FESR. Nota che però viene smentita, se uno va a verificare, dalla rimodulazione delle risorse (a novembre) in quanto i soldi non ci sono più in quanto sono stati spostati su altri assi prioritari. Può mai un governatore – si chiede- dimenticarsi dopo pochi giorni dello spostamento in bilancio di soldi che sono essenziali per la salute dei cittadini?» Argomento, quello della sanità calabrese, in particolare nella provincia di Reggio Calabria, che meriterebbe per Catalano una riflessione, in quanto, nonostante le decantate promesse «fino adesso risultati non se ne sono visti». «Lo stesso governatore – continua- in più di una occasione ha rimarcato sulle conseguenze positive che scaturirebbero dalla riconversione degli ospedali in case della salute, un modello da imitare per Scopelliti in quanto in esse si concentrerebbero più servizi, ma che in realtà andranno a sostituire servizi che si sono dimostrati efficienti fino adesso. Promettere- si chiede- è facile ma mantenere le promesse?».
Giusy Nuri (Calabria Ora 2/01/13) torna sopra |
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