Info

PERSONAGGI ILLUSTRI SCILLESI

Raffaele, Michele, Rocco Piria
è nato a Scilla (RC) il 20 agosto 1814 da Luigi e da Antonia Tortiglione, napoletana.
Alla morte del padre, accolto a Palmi da uno zio omonimo, ricco commerciante di oli, si applica agli studi, prima nella cittadina della Piana e poi a Reggio Calabria presso l’attuale Convitto Nazionale (allora Real Collegio), dove a soli 15 anni consegue la maturità. Procede con gli studi universitari a Napoli, nella facoltà di Medicina e Chirurgia, dove mostra una spiccata propensione per la chimica, disciplina a quei tempi non particolarmente apprezzata né autonoma.
Nel 1835 consegue la laurea, ma non potendo sopprimere la passione per la chimica, strappa allo zio il consenso di specializzare i suoi studi in questo settore,presso il laboratorio della Scuola Politecnica di Parigi, diretto da J.B. Dumas. Qui scopre l’idruro di salice e usufruendo della strumentazione messagli a disposizione, porta a termine un lavoro sulla salicina, da cui poi ricava l’elicina, l’acido formico, l’acido saliciloso o salicilico. Progetta di recarsi per i suoi studi in USA, ma lo zio lo distoglie. Ottiene di rimanere ancora un anno a Parigi. Torna quindi a Napoli, dove, tentando di fondare una scuola di scienze sperimentali, si dedica all’insegnamento privato.
A 26 anni, nel 1840, sposa Luisa Cosenz, figlia della zia Mariantonia, proveniente da una famiglia di militari e combattenti per l’Unità italiana.
Dopo la pubblicazione del Trattato di Chimica Inorganica, è chiamato alla cattedra di chimica presso l’Università di Pisa: nasce così la prima Scuola Chimica italiana. Nutre il sogno di fondare un laboratorio, simile a quello che il Liebig ha fondato in Germania, ma la mancanza di finanziamenti (a volte deve personalmente sostenere le spese per completare sperimentazioni in corso) non gliene consente la realizzazione.
Nel 1848, allo scoppio della 1ª Guerra di Indipendenza, con altri colleghi guida contro gli austriaci un battaglione di studenti a Curtatone e a Montanara, pronunciando una frase divenuta celebre: “la patria si serve con la storia e col fucile”.
Ma paga a caro prezzo l’amore di patria: il governo del granduca di Toscana non solo non gli concede indispensabili finanziamenti, ma lo infastidisce con continui controlli; lo zio non condivide le sue scelte politiche e lo disereda, intestando il patrimonio all’altro nipote Giuseppe. Lo sostengono e lo rafforzano, di contro, la grande passione per la ricerca, l’interesse con cui lo segue il mondo scientifico, l’amore e la condivisione dei suoi studenti.
Nel 1851 è a Londra e durante il viaggio si ferma in Germania per una visita a Liebig.
Nel 1854 lasciata Pisa si reca a Torino dove pubblica sul Nuovo Cimento, periodico scientifico da lui fondato, lavori sulla populina e sui salicilati. Gliene deriva una grande fama, che gli permette l’accesso all’amicizia di uomini come Cavour, Sella, Lanza e la nomina di membro della Regia Accademia delle Scienze di Torino.
Grazie all’appoggio di Lanza, allora Ministro della Pubblica Istruzione, ottiene la cattedra di chimica e fisica all’Università di Torino e due anni dopo nel ’58 è nominato Direttore del Laboratorio di chimica organica e inorganica.
Numerosi studenti, attratti dal suo carisma e dalla capacità di affascinare e trasmettere il suo entusiasmo, accorrono alle sue lezioni e assieme a loro nomi illustri quali Quintino Sella e Diodato Chiaves.
Nel 1859 è nominato membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Intanto ricominciano le ostilità con gli austriaci ed i patrioti meridionali a Torino, desiderosi di battersi per l’unificazione d’Italia sotto casa Savoia, si riuniscono e formano una commissione col compito di indurre Cavour a proseguire l’opera di unificazione di Napoli e della Sicilia. Di essa fanno parte La Farina, Poerio, Piria, Conforti, Interdonato, Mancini e Pisanelli.
Dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia, Piria torna a Scilla, ospite di perenti, per organizzare il plebiscito; avvenuto il quale riceve a Napoli la nomina di Ministro della Pubblica Istruzione, nel Governo delle province napoletane. Il compito è enorme data l’estensione dell’analfabetismo nelle regioni meridionali.
Emana anche un regolamento per le scuole elementari ed un progetto di Riforma per le superiori, subito approvati, ma non attuati per lo scioglimento della legislatura in vista delle prime elezioni generali dopo l’unificazione. Piria è eletto deputato del collegio di Palmi.
Segue le idee politiche di Cavour, di cui è amico intimo, si batte per Roma capitale d’Italia. Nel ‘62 è nominato Senatore a vita e si impegna per risolvere i problemi più difficili della Pubblica Istruzione. Nello stesso anno si reca a Londra per l’Esposizione Universale. Di questa visita è frutto una relazione sulla crisi delle miniere di zolfo in Sicilia, crisi a cui Piria suggerisce di porre rimedio con lo sviluppo dell’industria chimica incentrata sulla produzione di sale marino ed acido solforico.
Nonostante la sua salute sia compromessa da disturbi cardiaci ed epatobiliari, intensifica la sua attività di pubblicista. Ciò lo porta alla morte il 18 luglio1865.
Il mondo scientifico, accademico e politico a lui contemporanei hanno sottolineato la grave perdita con elogi e commemorazioni.
Oggi in Calabria e in Italia pochi sanno chi Piria sia stato.
La casa farmaceutica Bayer, sugli studi di Hoffmann che ha attinto alle scoperte di Piria sulla salicina, ha prodotto l’aspirina, il farmaco più venduto nel mondo.
RAFFAELE PIRIA
Scienziato e patriota calabrese
Il ricordo marmoreo nella casa natale di Scilla
dedicatagli
dal Cav. Gr. Croce Giuseppe Piria.
Estratto per intero dall'opuscolo realizzato a cura del Cav. Gr. Croce Giuseppe Piria. Presidente di EISE International SPA - Perugia