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FAVAZZINA
A soli 5 km da Scilla, lungo la ss 18 che attraversa la Costa Viola fino a Palmi, in una posizione tranquilla troviamo FAVAZZINA, la più vicina frazione al comune.
Tranquilla, in quanto da molti anni, da quando è stata costruita l’autostrada SA-RC, rimane attraversata solo dai vicini abitanti di Bagnara e dai turisti che scelgono l’itinerario della Costa Viola.
L’ingresso al paese è preceduto da uno svincolo che immette in un ponticello da dove inizia via Aspromonte che, con i suoi strettissimi e caratteristici vicoli, conduce fino alla piazzetta dov’è la Chiesa della Santa Croce, una volta dei Piconieri. Essa è stata ricostruita nel 1822 con l’elemosina dei fedeli, dopo essere stata distrutta dal terremoto del 1783. Lo testimonia un’epigrafe incisa al di sopra della porta principale che da sulla piazza.
Tra le attività principali del centro è rimasta, di un certo rilievo, quella della coltivazione del limone, praticata in fertilissimi giardini gestiti da uomini del luogo abilissimi nelle operazioni di potatura. Producono un agrume di qualità eccezionale e rinomatissimo in tutti i mercati dell’Italia Meridionale per la sua precocità di maturazione, praticamente si raccoglie già nella prima decade di settembre, ed ancora verde risulta già succoso, qualità molto apprezzata dai consumatori.
Da qualche anno rientra nelle località turistiche più ambite per tranquillità e pace. Il tratto di spiaggia, per tutta la sua estensione attaccato ai giardini, è protetto da scogliere artificiali che formano tante piccole rientranze, a forma di pettine, che garantiscono una certa riservatezza ai bagnanti che lo praticano.
Rivolgendo lo sguardo verso l’alto sono visibili le vigne coltivate a terrazza, sul costone delle montagne, che danno l’impressione di precipitare in mare.
Lo scorrere del torrente Favazzina, quindi la presenza d’abbondanti acque, in passato favoriva iniziative industriali. Tra le maggiori, da tali acque veniva alimentata una centrale idroelettrica che forniva energia ai paesi vicini. Oggi rimane un itinerario di trekking, denominato verde-azzurro per la visione che riserva sullo Stretto di Messina, che porta a Solano Superiore.
Tra le altre attività esisteva una fabbrica della cera, che forniva anche le “ntorce”, offerte dai devoti a San Rocco, una cartiera, un pastificio e due mulini ad acqua.
Da qualche anno la stazione di pompaggio di un grosso metanodotto occupa la parte estrema sud della spiaggia.
La soppressione delle scuole minori e la vicinanza al più grosso centro di Bagnara Calabra ostacola un rapporto diretto degli abitanti locali con le attività commerciali e gli abitanti del comune di Scilla.
Testo estratto dalla Guida turistica "Scilla, aquila d'argento" - © Arbitrio Editori Sas - Tutti i diritti riservati